[ Italiano ] La poetica di Giosuè Carducci

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[ Italiano ] La poetica di Giosuè Carducci

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Giosuè nasce nel 1845 in provincia di Lucca (in Versiglia). Nel 1906 riceve il premio Nobel e l'anno dopo muore Bologna. La prima produzione Carducciana si caratterizza per i toni critici e violenti contro l'Italia contemporanea, che appariva ben lontana dagli ideali mazziniani e garibaldini. Fin dagli anni giovanili Carducci espresse le sue tendenze antiromantiche, fondando la "società degli amici pedanti" caratterizzata da un grande amore per i classici.

Oltre ai temi legati all'ammirazione per il mondo antico, Carducci conta anche gli affetti familiari, i ricordi, l'infanzia, la sua Maremma.

Il paesaggio gli suscita memorie d'infanzia o pensieri sul destino degli uomini; la stagione si accompagna al suo umore. La primavera e l’estate danno un senso di vitalità piena e felice. L’autunno e l’inverno sono stagioni, segni, di malinconia e di morte. Talvolta queste immagini sono poste in contrasto (la luce e il colore accanto al freddo e al buio) e in questa forma Carducci ci propone uno dei temi che gli stanno più a cuore: la malinconia d’ogni vicenda umana, di questo percorso inevitabile verso la morte.

Questo poeta si rivela un uomo inquieto e nervoso, sensibile al cambiar del tempo e delle stagioni, non sempre contento di sé, amante del sole, ma turbato spesso dal pensiero della morte. Crede tuttavia che la poesia possa essere un’alta consolazione.

Egli viene definito “il poeta dei contrasti”.

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